Febbraio é il mese più deprimente dell’anno, ma…

Normalmente é così: a febbraio iberno, vivacchio. Per me il mese più deprimente dell’anno non é gennaio, come tutti dicono, ma febbraio, con i suoi cuoricini e gli ultimi alberi di natale abbandonati per strada come comune spazzatura. La mia depressione stagionale arriva ai suoi massimi picchi per poi spegnersi lentamente man mano che le giornate si allungano. Ma quest’anno non é così. Quest’anno sono in ebollizione.

Sono ritornata a BXL già da qualche giorno, il mio quotidiano si sta assestando. Rifletto molto, cammino molto. 

E camminando nel parco vicino a casa oggi ho avuto un’epifania.

La mia arte é arida. Non lo dico per compiangermi ma perché lo sento. Ogni volta che mi metto al tavolo da disegno mi sento sotto pressione, come se avessi tutto il mondo che spia da sopra la mia spalla. Un’arte che nasce dall’ansia e dalla paura non é qualcosa in cui posso progredire. Devo lasciarmi questa insicurezza alle spalle, smettere di prendermi sempre così sul serio. 

Ho avuto la forte sensazione di voler ricominciare tutto da capo, lasciare stare gli imperativi di produttività, disegni carini da postare su Instagram, e ricominciare dalla base. Voglio davvero partire alla vera ricerca di ciò che mi rende felice e mi da gioia nell’atto creativo. Rimettermi a giocare é il modo più sano che ho di affrontare questo periodo di transizione.

Dopo l’inverno viene sempre primavera.

Disegnare per strada

Che paranoia, ho promesso che non avrei cancellato niente da questo diario di recupero artistico, ed ecco qua. Nella foto il mio primo tentativo di disegno in esterno (non finito). Il quaderno è un grande formato e mi sono resa bene conto che era troppo grande per me, almeno per adesso. Ci metto troppo tempo per fare un solo disegno, ho bisogno di un formato più piccolo, più facile da riempire.

Qualche osservazione che mi sono fatta per le prossime volte:

  • L’interpretazione personale é più importante di una riproduzione perfetta.
  • Partire con meno materiali (matita o penna, un solo colore) e uno sketchbook più piccolo. Per avere il tempo di prenderci la mano.
  • Fare più attenzione alle luci e alle ombre e allo spazio negativo.
  • Caricare il lettore mp3 per non restare senza musica sul più bello. Dire “”buongiorno” ai passanti é simpatico ma é bello poter ritagliarsi un momento fuori dalla realtà.

E’ tosto ricominciare a disegnare dopo così tanto tempo, e sopratutto cercare di farlo ad un certo ritmo, in condizioni a cui non sono abituata (in mezzo alla strada!). Ma vado avanti.

Un mese, un disegno al giorno, un post!

Ho deciso di lanciarmi una sfida per questo mese di febbraio: disegnare per 10 minuti al giorno qualcosa, qualsiasi cosa mi passi per la testa o mi capiti a tiro, e poi farlo vedere, qui sul blog e, quando mi sentirò abbastanza sicura, anche su Instagram. Un esercizio per affrontare la mia ansia da reti sociali e (speriamo) ritrovare la leggerezza e il piacere di disegnare cose a caso, perché mi va, perché mi piace. Mi sento insicura e emozionata allo stesso tempo. Ci riuscirò? Sono motivata!

2024 ye ye ye

Prima di scrivere questo post mi sono riletta quelli vecchi e… con sto blog mi stavo di nuovo mettendo una pressione assurda sul groppone! Ops, ah ah ah! Ho fatto bene a far passare l’acqua sotto i ponti prima di ricominciare a scrivere, adesso sto molto, molto meglio.

Ho l’impressione di aver aperto questo spazio prima di essere veramente pronta ad utilizzarlo! Non avevo le energie per mettermi in gioco nel processo (non da poco!) del recupero creativo, ma come al solito volevo a tutti i costi provare a me stessa il contrario procedendo a testa bassa, ignorando tutti quei segnali ben visibili che mi dicevano di darmi una calmata. C’era troppa carne al fuoco nella mia vita e la mia salute mentale era piuttosto traballante per permettermi di concedermi il tempo di guardarmi un po’ dentro. Ero in modalità “sopravvivenza”… e quando è così non c’è tempo per nient’altro, poco importa quanto mi sforzassi e mi dibattessi. Ho dovuto lasciare la presa e prendermi il tempo necessario per recuperare le forze… Ed ora eccomi qui.

Il 2023 è stato un anno intensissimo, la stanchezza derivante dal 2022 (e ancora prima dal 2021, e dal 2020) si è aggiunta all’arrivo del Cipollino luce dei miei occhi. Ho disegnato pochissimo, non avevo il tempo per niente, ho passato un anno dormendo poche ore per notte. Insomma, ho toccato il fondo più e più volte durante l’anno passato, ma adesso comincio a mettere la testa fuori dall’acqua e ho di nuovo l’esigenza (il chiodo fisso) di ritornare a disegnare. Sono ancora in piena convalescenza artistica ma mi sento ottimista per le prima volta dopo secoli, e curiosa di vedere cosa succederà.

Alla prossima

Ottobre: tisane e Inktober

Sulla to do list di ottobre: sistemare il giardino in vista dell’inverno.

Ottobre é arrivato e quest’anno ho deciso di mettermi al mio primo Inktober.

Ho deciso di seguire l’Inktober di Strangeland, proposto da un artista che seguo ormai da quasi vent’anni (quelle nostalgie les année 2000), Nicoz Balboa.

Il mese di ottobre, con tutte queste challenge di disegno che girano sulle reti sociali, mi é sembra un mese propizio per fare il punto della situazione:

Lavoro a tempo pieno, sono incinta di sette mesi, riuscirò a disegnare mantenendo una cadenza regolare senza andate (ancora) in burnout? Riuscirò ad andare oltre la mia paura atavica del mezzo Instagram e postare roba? Insomma, sono pronta per ricominciare?

Mi sono detta: senza fretta, senza pressione, so che non posso spingere più di tanto ma…. sono stata troppo tempo ferma, sono tutta rattrappita e mi devo stiracchiare. Ho una voglia irresistibile di rimettermi a fare quello che più mi piace (e mi terrorizza) al mondo. La vita é troppo grigia senza, oh sì.

L’inestimabile importanza di uno Sketchbook Brutto

Questi ultimi otto (+) mesi pensavo che la mia vita si stesse sgretolando come un cracker e tutti i bei progetti artistici che avevo (compresa la scrittura di questo blog) sono sfumati e scomparsi dal mio radar per un buon momento. Tenere in mano una matita o pensare di fare un disegno mi scatenava un’ondata d’angoscia terribile… sorpassata solo dall’angoscia datami dal pensiero di essere ricaduta ancora una volta in un blocco creativo.

E’ un loop che conosco molto bene, so che non è ne la prima ne l’ultima volta in cui ci casco… Molta gente creativa (in tutti i campi e in tutte le epoche) ha già conosciuto questo disagio intenso. Ma chi ha fatto questa esperienza ed é riuscito a uscire dal loop sa che per rimettersi in carreggiata ci vuole tempo, gentilezza verso se stessi, accettazione del fallimento e una buona dose di coraggio.

Anch’io ne sono ben consapevole, però é come se ogni volta dovessi re-imparare da capo: trovare di nuovo il coraggio, ricordarmi di nuovo come non essere troppo dura con me stessa, accettare di nuovo un fallimento. Tutto questo é estremamente faticoso… ma è la sola via, non ci sono scorciatoie.

Nel mio processo di guarigione (che dura da qualche mese ed é ancora in atto) mi è stato di inestimabile aiuto il mio Sketchbook Brutto. Un quadernetto da 2 euro, di carta di infima qualità, formato A6, su cui ho disegnato cercando di non guardare alla qualità, ma solo alla quantità: una pagina al giorno, non importa se farà schifo. Questo umile oggettino (che ho amato e odiato a seconda dell’umore del giorno) è uno dei più potenti strumenti che io abbia sperimentato per ridarmi fiducia nelle mie capacità. Mi ha aiutata ad accettare una verità semplice ma spesso dimenticata: puoi disegnare male e non sarà la fine del mondo, quindi disegna il più possibile perché solo così potrai migliorare.

Ho deciso quindi di fare uno “sketchbook tour” molto onesto per mostrare che quando dico che mi sono sentita libera di disegnare “male” intendo dire proprio male. Per mesi. E che va bene così. Per i disegni belli frutto di questo cammino ci sarà tempo, ma adesso ci tengo a condividere questa tappa difficile che ho attraversato, perché può capitare a chiunque e non bisogna lasciarsi abbattere! Per quanto brutto sia ciò che esce dalla tua penna l’importante resta tenere l’energia in movimento, e non il risultato finale.

Alla prossima

Tigressa

In questo periodo sto lavorando ad un’impressione su linoleum che sarà la prima di cinque. Quasi un anno fa ho disegnato questa sfinge nel mio sketchbook:

Quando qualche mese fa ho deciso di trasformare il vecchio schizzo in un’incisione ho cominciato a rielaborare un po’ l’idea perché volevo una cosa un po’ diversa dal primo getto. Prima così…

E poi così…

Ho inciso il mio blocco di linoleum tutto in una volta, ci ho messo una buona giornata, dal ricalco al blocco finito.

Quando sarà stampata la tigressa assomiglierà a questa (ma al contrario ; ) …

In questo momento posso dedicare solo un giorno a settimana a questo progetto e quindi sono quasi due mesi che sono in ballo. Ieri ho avuto una risposta positiva da un ragazzo che ha un atelier a Saint-Gilles… Costa un po’ ma c’è anche la possibilità di fare serigrafia. Vedremo, se nel frattempo inizierà una guerra nucleare (ma non credo) allora avremo tutti altri problemi. Baci.

つづく

✦ Soleil Soleil

Ieri giorno di sole all’atelier dove sono andata ad imprimere la mia prima serie di linoleum dopo, non so… forse un anno che non toccavo una pressa?

Era il mio solo giorno libero della settimana ma non potevo aspettare. Avevo anche comprato della carta Khadi e non vedevo l’ora di provarla. Avevo tutto il pomeriggio davanti a me… Ma cavolo, se ho avuto problemi con la pressa! In questo atelier da quello che ho capito é utilizzata sopratutto per incisione su metallo e quindi ci ho messo due ore a regolarla per il mio linoleum e senza mai riuscirci davvero del tutto. La pressione o era troppo forte oppure il tamburo non girava a dovere. Anche la carta non ha reagito come mi aspettavo e ha bevuto troppo l’inchiostro, quindi alla fine in cinque ore di lavoro ho fatto un tiraggio minuscolo, solo dieci copie di qualità altalenante. Vabbé, un casino insomma!

Ritornerò fra due settimane per riprendere le stampe che ho lasciato ad asciugare, ma sono già alla ricerca di un’altro atelier con una pressa che si lasci utilizzare più facilmente… é un peccato però, perché a d o r o questo atelier: costa davvero poco alla giornata, c’é tutto il necessario, é luminosissimo, e per tutto il pomeriggio non ho incontrato quasi nessuno (magnifico). Ma se non riesco a stampare non serve a niente ;___;

Vediamo quello che tiro fuori la prossima volta. Ciao ciao ✦

ʕ•́ᴥ•̀ʔっ♡

Giorni sì, giorni no

Avrei preferito pubblicare un bel post sui progressi del progetto su cui sto lavorando in questo momento ma, nonostante ci abbia provato varie volte, oggi non riuscivo proprio a mettermi al tavolo da disegno per fare quello che mi ero prefissa di fare (disegnare il soggetto per una incisione su linoleum). Ad un certo punto mi stava veramente venendo l’ansia. Così ho deciso di seguire un consiglio molto sensato per un artista: evitare di sbattere la testa contro il muro sperando di spremerne fuori un’idea… ed invece fare altro, farsi guidare dal caso e dall’inspirazione del momento.

Ho continuato i preparativi per l’orto, rimesso ordine nella mia collezione di cartoline/ritagli/vecchie foto, appeso le tende e tappato con il mantice alcuni dei buchi che ho in casa (ho dei buchi in casa ma lasciamo perdere per ora).

Ah sì, ho anche disegnato un po’ di cose a caso sullo sketchbook. Per 10 minuti, di più non sono riuscita a fare.

Insomma, oggi la mia vena creativa era veramente inaridita. Ma nonostante la Voce (quella che tutt3 noi sentiamo una volta o l’altra) continuasse a spifferarmi frasi maligne (“non ce la farai mai” è un mio grande classico) sono orgogliosa del fatto di mantenuto la calma e di essere riuscita ad avanzare su altre cose che, tra lavoro e attività artistica, lascio sempre un po’ da parte. Per una volta sono riuscita a non lasciarmi andare all’auto-commiserazione e alla procrastinazione dura e pura, stravaccandomi sul letto a guardare video youtube sulla produttività. Anche se con fatica, per oggi sono riuscita ad accettare il fatto che a volte bisogna solo mollare l’osso e abbassare un po’ le proprie aspettative. E non è la fine del mondo, cribbio, si può ancora avere una giornata piena di belle cose.

Anche per l’arte ci sono dei giorni sì e dei giorni no, alla fine è giusto riuscire a dirselo.

Primo Post Oheò

Eccoci qua. Ecco il Primo Post.

Dopo tutto questo tempo ritorno ad aprire un blog alla vecchia maniera, non lo avrei mai detto, mi fa sentire un po’ nostalgica! :’)

Scarabocchia rinasce dalle ceneri. Ho ripreso il nome del primo blog che ho aperto (ormai più di dieci anni fa! Violento colpo di anzianità sulla mia nuca) quando ero ancora in Italia, ma con un idea completamente diversa nella testa. Mi sembrano passati duemila anni. Molte cose sono cambiate in meglio, altre in modo completamente inaspettato, altre invece sono giusto sparite dalla mia vista, lasciate indietro.

Questo blog é il diario di viaggio della mia ripresa dell’attività artistica e creativa. Uno spazio grezzo, diverso dalle reti sociali, dove voglio essere libera di far schifo completamente sincera se necessario. Il lato luccicante e l’eterna fatica dell’apparire sempre al meglio la lascio per altri luoghi di Internet.

Welcome